Organizziamo un barbecue (BBQ) party. Complici il nostro colezionabile a schede e le belle giornate, viene la voglia di condividere tutto con gli amici un pranzo all’aperto. Ma cosa vuole dire BBQ e come riuscire nell’intento? La vera essenza di questa tecnica di cottura prevede che sia lenta, indiretta, con il fumo a giocare un ruolo fondamentale. Anche senza uno “smoker” (che permette l’affumicatura), ma con il classico barbecue, spiegheremo come cuocere il famoso “pulled pork” o le classiche costolette laccate, ma anche dei delicati porri vegani. Poi uno spiedino particolare, alternativa a un primo piatto: gnocchetti e salsiccia farciti con caprino, che goduria! Continuiamo con la tasca di vitello, la spalla di maiale, e l’irrinunciabile bistecca, oppure, banane BBQ. Insomma, tanti piatti per stupire gli ospiti e godersi una splendida e golosa giornata all’aria aperta! Per saperne di più, clicchiamo sul collezionabile http://barbecue.edmaster.it/
Ma come posizionare il barbecue?
Scegliamo un luogo pianeggiante, lontano da erbe secche, rami penzolanti o cespugli. Per alimentarlo, possiamo usare il carbone di legno o i bricchetti. Il primo non ha additivi e sviluppa un calore alto e talvolta irregolare, visto che è un prodotto completamente naturale. I bricchetti, fatti di polvere di carbone compattata, sono più economici e sviluppano un calore costante. Alcuni contengono componenti per facilitarne l’accensione che però, in alcuni casi, rilasciano odori che potrebbero alterare il sapore degli alimenti.
Il fuoco
Non deve esserci fiamma. Bisogna cuocere sulla brace sapendo che il calore sprigionato è fortissimo: si arriva fino a 700 gradi. Sarebbe meglio usare carbone, ma spesso i vantaggi del calore omogeneo e mantenuto a lungo scontano lo svantaggio di avere una fonte molto carbonica, capace di abbrustolire troppo il cibo. Inoltre carbone e carbonella non sono la stessa cosa. Il primo è senza ombra di dubbio la scelta più indicata perché, tra i vari motivi, ha una resa aromatica superiore e una migliore tenuta della temperatura. Il barbecue a carbonella si accende con piccoli trucioli di legno o giornali vecchi. Quello a legna come fosse un camino, quindi con rametti secchi.
La griglia
La migliore è quella di ghisa. Perché mantiene il calore e soprattutto consente di fare delle belle strisce brunite sui cibi. Dovrebbe avere le stecche non troppo sottili. Vanno bene anche quelle di ferro pesante, un po’ meno quelle di filo d’acciaio (le più diffuse), perché si scalda rapidamente, ma altrettanto rapidamente perde temperatura.
Gli attrezzi giusti
Prima di procedere all’acquisto del barbecue dobbiamo chiederci dove lo useremo, quanto cibo ci cucineremo, se pensiamo di usarlo tutto l’anno, qual è il budget e, soprattutto, se preferiamo profumi rilasciati da un grill a carbone o a gas. I barbecue portatili a carbone sono validi per grigliate occasionali, realizzate con piccoli pezzi di cibo e per poche persone. Se vogliamo cuocere tagli più importanti, servire gruppi numerosi e soprattutto pensiamo di fare grigliate non solo nella bella stagione, può avere senso l’acquisto di un barbecue coperto, sia esso a gas o a carbonella. Indispensabile è la pinza da grill. Non forate mai gli alimenti. Per rigirarli utilizzate la pinza, appunto, o la spatola. Altrimenti i succhi del cibo – e segnatamente quelli della carne – si disperdono e nel piatto avrete solette da scarpe invece che bistecche! In alternativa utilizzate una griglia doppia a cerniera che consente – se abbiamo buoni muscoli – di girare direttamente tutta la grigliata.